Bottega d’arte

  • Coltivando l’oggetto artistico, in realtà facciamo evoluzione umana. Per questo a me interessa l’arte: perché mi interessa l’uomo, la sua intelligenza. La mia grande passione è sempre l’anima dell’uomo.

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  • A Lìzori, ogni scorcio e ogni dettaglio parlano di “arte ed evoluzione umana”, per usare l’espressione del fondatore dell’OntoArte Antonio Meneghetti che, nel coordinare l’intervento di recupero del Borgo, ha “letto” da subito le istanze che il luogo naturalmente sottolinea ed esalta.

    La curva di un muretto, il garbo di una gradinata, le proporzioni, i dettagli, l’armonia dell’insieme, gli elementi di arredo esterno o l’interior design, le sculture in metallo che – come “segni di Genius loci” – firmano angoli d’Autore a ridosso di un archetto o lungo la via, affacciate sulla valle spoletana o ancorate alle pietre possenti che sorreggono case e parapetti, ceramiche dipinte accanto ai portali di legno o come tavola da pranzo in un giardino.

    Nel Borgo sono andate in mostra le opere di giovani talenti – dalla pittura alla fotografia – selezionati attraverso concorsi indirizzati agli studenti delle scuole superiori e Università del territorio, così come hanno esposto ed espongono le proprie opere artisti diversi, esponenti della Scuola di OntoArte: Scuola che – proprio a Lìzori – a partire dalla fine degli anni ’70 ha promosso nel tempo Seminari internazionali sulla creatività, presenziati da veri e propri luminari di prestigiosi Atenei statunitensi e Istituti di cultura russi o Premi di narrativa, giornalismo, saggistica, oltre che naturalmente delle diverse arti applicate.

  • Artisti da ogni parte del mondo hanno preso a confluire nel Borgo per anni, sin dalla prima edizione del “Premio Lìzori” nel 1983.

    Quando il russo Alexey Matiushkin (Presidente dell’Associazione Psicologi dell’URSS e Direttore dell’Istituto Psicopedagogico dell’Accademia Sovietica delle Scienze) e lo statunitense Frank Barron (Docente di psicologia all’Università di Santa Cruz negli USA e fondatore del ‘Centro californiano di creatività applicata’) sono convenuti a Lìzori invitati dal Professor Meneghetti per un seminario sulla creatività, era il 1987 (e il dialogo USA-URSS era ancora alquanto tiepido…).

    Visitata da studiosi, artisti, critici o gente dello spettacolo, già dagli albori della sua rinascita Lìzori è luogo prescelto per le più diverse e qualificate attività culturali: vocazione che oggi il Borgo ha più che mai le carte in regola per esercitare. Il Borgo stesso, del resto, è una mostra d’arte a cielo aperto.

    E poi la musica. Quando d’estate il tramonto incendia la valle spoletana, disegnando tra cielo e terra fondali mozzafiato, ascoltare musica a Lìzori è un’autentica magia, tanto quanto lo è nelle sue notti stellate: si tratti di prestigiose orchestre sinfoniche (come la West London Simphony Orchestra nel 1998); di pubblici concorsi (canto, composizione, musical) per giovani e giovanissimi; del suono di una zampogna a Natale o di performance canore amatoriali, per fare festa tra amici.

    Nel recupero del Borgo, sin dall’inizio spazi diversi – al chiuso e all’aperto – sono stati pensati a questo scopo: e innumerevoli nel tempo sono stati i concerti e gli spettacoli (già a partire dal 1979) che hanno trovato a Lìzori un proscenio senza uguali

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